Una landa desolata, ogni tanto qualche albero smorto, e delle case cadenti coi suoi sparuti abitanti. Ma l’unico dotato di una qualche consistenza reale sembra essere solo Salad Fingers, omino dallo sguardo allucinato e tre dita per mano, simili a foglie d’insalata. Dalla voce fievole e innocente, Salad Fingers si muove in una realtà distorta e sconnessa, fatta di sensazioni tattili, discomunicazione, autolesionismo, giochi infantili e schizofrenia dissociativa.
Salad Fingers è il titolo di una serie di disegni animati realizzati in flash, e quindi visibili solo in rete. L’autore, David Firth, dimostra un talento unico nel fondere su un unico piano l’orrido e il patetico, affondando la mano, con mezzi, testi e immagini limitati, nei recessi più oscuri di personaggi e spettatori. Di più non c’è altro da dire, Salad Fingers non va commentato, va visto. Una volta terminati i sei episodî, si può quindi provare a uscire di casa, confrontare la realtà di Salad Fingers con la propria e giocare a “scova la differenza”.
Da segnalare la presenza musicale dei Boards of Canada.
Seguono gli indispensabili links:
– Pagina della wikipedia italiana su Salad Fingers: http://it.wikipedia.org/wiki/Salad_Fingers. In fondo ci sono i links che conducono ai sei episodî.
– Sito ufficiale dell’autore di Salad Fingers: http://www.fat-pie.com/. Tra i suoi altri lavori, che trattano quasi tutti il malessere psicofisico e la fusione tra delirio e quotidianità, consiglio in particolare Spoilsbury Toast Boy.
– Intervista all’autore (in inglese): http://www.semantikon.com/firthInterview.htm.
– Pagina della wikipedia inglese con alcune teorie esplicative su Salad Fingers: http://en.wikipedia.org/wiki/Salad_Fingers_theories.
– Per riprendersi, di ritorno dal mondo di Salad Fingers, consiglio una sosta sul seguente sito: www.badgerbadgerbadger.com.