{ attenzione: il post è lievemente spoileroso rispetto al volume 70 di ONE PIECE }
L’ho già scritto tante volte, ci torno di nuovo sopra.
Il problema di dover tradurre un fumetto volume per volume, specie quando la storia è complessa e composta di rimandi e indizî cumulantisi.
È un grosso problema. Se ci torno è perché continua a sembrarmi lo si sottovaluti.
È un caso particolare del più generale problema della dipendenza dal contesto.
Ho l’impressione che chi non ha pratica di traduzione sia spesso convinto che il significato stia interamente nel testo, nella frase, se non nella singola parola, e il contesto non esista.
Ti presentano la frase priva di contesto e ti chiedono: “Cosa significa?”
Il testo senza contesto è spesso irriducibilmente ambiguo, e ovviamente le ambiguità non sono isomorfe tra lingue diverse. La traduzione non può essere decisa senza il contesto.
Gli esempî classici sono noti: “La paura del nemico era grande”, “una vecchia porta la sbarra”…
Tra l’altro questi sono i limiti contro cui sbattono tutti i traduttori automatici.
Quando si traduce, più contesto si ha e meglio è.
Ma se il contesto è rinviato a capitoli e volumi successivi, quelli ancora dentro la testa dell’autore?
Ad esempio è quello che succede nel volume 70 di ONE PIECE.
In una vignetta viene nominato un certo Jakku (ジャック).
Le probabilità sono molto alte che stia per l’inglese “Jack”. Notare: già qui parlo di probabilità, non di certezza.
Diamo per buono che sia “Jack”.
Viene nominato in una sola vignetta, in una sola frase, e non viene detto altro. Non entra in scena. È un individuo? Probabilmente sì. È una società, un’organizzazione? Può essere, ma meno probabile.
Diamo per buono che sia un individuo.
Ora il problema è: si tratta di un nome proprio o di un nome comune usato a mo’ di soprannome?
C’è una differenza, perché se si trattasse di un soprannome, è molto probabile che il riferimento sia alle carte da giuoco.
Già in precedenti volumi di ONE PIECE ci sono stati rimandi alle carte da giuoco, ma di recente si sono fatti ancora più fitti. Abbiamo avuto il Joker, perché dunque non un Jack?
Ma se fosse così, il soprannome vorrebbe l’articolo.
Quindi la scelta dev’essere se tradurre quell’unica frase in cui è nominato con “Informa Jack” o con “Informa il Jack”. Ed è una scelta che, ora come ora, non può che essere fatta alla cieca o quasi.
Una volta scelto “il Jack”, la tentazione potrebbe essere quasi di ricorrere al termine italiano: “il Fante”.
In effetti, Personalmente gli anglicismi li preferirei evitare. Ma in questo caso il termine italiano è poco consigliabile.
Intanto mi pare che nell’uso comune per la carta da giuoco il termine di “fante” stia perdendo terreno rispetto a “jack”.
Ma soprattutto, l’assenza di un qualunque contesto potrebbe indurre il lettore a pensare al significato generico del termine: “Informa il Fante”. Un soldato di fanteria? Il funzionario di qualche organizzazione? Il possibile rimando alla carta da giuoco rischia di non venir colto con immediatezza, a maggior ragione per l’impossibilità, nel fumetto, di utilizzare le maiuscole (non si cogliere che non è “il fante”, ma “il Fante”).
Si potrebbero fare considerazioni simili per Kaido, ma qui le ipotesi si fanno molto più azzardate. Inoltre il nome “Kaido” è ormai attestato, quindi quanto segue è un puro esercizio teorico.
La domanda è: Kaido è davvero un nome proprio?
Giusto nel volume 70 finalmente salta fuori un epiteto anche per Kaido (sul quale vedi sotto). Ma questo non è risolutivo: nel Mondo di ONE PIECE ci sono personaggi che hanno più di un soprannome.
Quindi non è detto, ma non è escluso che più avanti salti fuori che Kaido non è un nome proprio.
Ma perché questo sospetto? Perché “Kaido”, be’, come suono è davvero molto giapponese.
Inoltre, già nel volume 66 “Kaido” è nominato insieme ad altri due Imperatori, entrambi citati per soprannome: “Big Mom” e “il Rosso”. E tutti e tre i nomi sono posti tra virgolette.
Insomma, qualche indizio a favore del soprannome c’è.
E basta una breve ricerca in rete, per verificare che la domanda se la sono posta gli stessi lettori giapponesi. C’è persino chi ipotizza, forse con un volo di fantasia, che “Kaido” sia sì un nome, ma il suo suono nipponico suggerirebbe che il personaggio provenga dal Regno di Wa.
“Kaido” però è scritto in katakana e, fosse davvero un soprannome, attualmente non c’è modo alcuno di decifrarne il significato…
Quindi, se anche per ipotesi lo si fosse voluto tradurre, non c’era comunque alcun appiglio che suggerisse come.
Tutt’altra questione, invece, è quello che si sa essere un effettivo soprannome di Kaido.
Qui la domanda è: come renderlo?
Nel volume 70 si scopre che il grande pirata in giapponese viene chiamato Hyakujū no Kaidō (百獣のカイドウ).
Superficialmente questo hyakujū sembrerebbe significare “cento bestie”. Le cose stanno un po’ diversamente.
Il “cento” è un numero che in giapponese può significare generica abbondanza. Si usa anche in italiano: “una ne pensa, cento ne fa”, “ripeterlo cento volte”. In italiano però è usato anche, e forse maggiormente, il mille: “avere mille risorse”, “mille grazie”, e così via. “Mille bestie” mi pare renda maggiormente una generica abbondanza, rispetto a “cento bestie”.
Non solo. Hyakujū non indica solo “tanti animali”, ma anche “tutti gli animali”, “tutti i tipi di animali”.
Ad esempio all’espressione italiana “re degli animali”, riferita al leone, in giapponese corrisponde proprio “re delle cento bestie” (百獣の王). In giapponese il re degli animali è il re “delle cento bestie”.
Ovviamente se in un testo giapponese il leone venisse citato con questa epressione, in italiano sarebbe non solo legittimo ma anzi doveroso mettere “re degli animali”.
Quindi anche nel caso di Kaido credo sia legittima un’operazione analoga.
Stante la natura ancora assai misteriosa del personaggio, tuttavia, resta un problema: non è chiaro se le “cento bestie” sia un complemento di specificazione o abbia una funzione esplicativa; cioè non è chiaro se significhi “Kaido, il quale è tutti gli animali” (ha forse dei poteri di trasformarsi in ogni tipo di bestia?), oppure “Kaido, che comanda su tutti gli animali”.
Gli esilissimi indizî finora dati dal fumetto non consentono di propendere per una delle due ipotesi: sappiamo che Kaido comanda un’armata di individui dotati di poteri animaleschi; ma sappiamo anche che forse egli stesso non è umano.
E potrebbe benissimo darsi che l’ambiguità dell’appellativo sia voluta.
In ogni caso, il rimando alla signorìa del leone mi sembra suggerisca già un possibile adattamento.
Ovviamente, come sa chi legge ciò che ho scritto in passato, l’adattamento di ONE PIECE non è mia responsabilità.
In ogni caso nella traduzione del volume 70, oltre a segnalare in breve tutte queste considerazioni, ho proposto “Kaido Signore degli Animali”, che mi pare salvi i rimandi sottesi all’espressione e sia anche abbastanza generica da evitare brutte sorprese da future rivelazioni.
sergio ha detto:
i tuoi articoli sono sempre interessantissimi 😀
Luca_Verbatim ha detto:
sfortunatamente capisco cosa significhi tradurre volume per volume o capitolo per capitolo.
Non credo che la cosa venga presa bene da tutti i lettori, che subito inizieranno a lamentarsi come dei malati.
Il problema è che Oda ha questa caratteristica, non lasciar trasparire molto dei suoi personaggi non ancora presentati.
l’unico consiglio che ti posso dare, caro Yupa, è quello di metterti in pari con i capitoli settimanali, magari riuscirai ad anticipare alcune traduzioni poco chiare.
Buona fortuna e buon lavoro 😀
Yupa ha detto:
Grazie ai potenti mezzi della rete (che è vasta e infinita), e compatibilmente col tempo a disposizione, vorrei tenere un certo aggiornamento.
Sui punti meno chiari consulto già le ipotesi dei lettori giapponesi.
C’è da dire che su molte cose gli stessi lettori giapponesi brancolano nel buio, visto che Oda ha l’abitudine di disseminare indizî che saranno chiariti anche diecine e diecine di volumi dopo…
Zorocatilina ha detto:
A proposito di Kaido,mi piacerebbe chiedere questa cosa,se possibile:in uno dei capitoli prima o dopo quello citato viene definito anche come “creatura più forte del mondo”.Guardando in giro sul web,con le mie limitatissime conoscenze di giapponese,sono arrivato alla conclusione che il termine originario dovrebbe essere “seibutsu”.Siccome il dizionario online che uso di solito me lo traduce come “creatura” ma anche come “oggetto vivente”,si può affermare con una qualche sicurezza la vera natura di Kaido?Un mezzo-uomo/mezzo animale?Un cyborg?Un qualche oggetto vivente tipico della cultura giapponese come potrebbe essere il nostro Pinocchio?
Tornando al post di Yupa,a proposito della definizione di “Kaido delle cento bestie”,ho trovato questo riferimento alla tigre,come “re delle cento bestie” in un blog sulla cultura giapponese:
It would be a shame and a sin against humanity to let this beautiful and majestic creature- the king of the 100 beasts ( hyaku ju- no oh, 百獣の王), completely lose the wilds over which it has so long RULED .
Grazie
Yupa ha detto:
Il termine originale è proprio seibutsu (生物), e quando viene usato da Law (nel capitolo 697) è pure evidenziato.
Seibutsu significa “essere vivente” in senso generico, e comprende uomini, animali, piante, e così via.
Tenderei quindi a escludere che Kaido sia un cyborg o abbia parti meccaniche o inorganiche (anche se con ONE PIECE non si sa mai!).
Io ho tradotto quella frase con “…si dice sia l’essere vivente più forte del Mondo”.
Trovo però interessante che quando Nami chiede di rimando “non è nemmeno umano?!”, Law la ignori e prosegua col suo discorso senza confermare né smentire.
Mi sembra che Oda sia volutamente rimasto nel vago.
Potrebbe semplicemente darsi, ma qui tiro a indovinare, che Kaido faccia parte di una qualche specie particolare come i Giganti o le Sirene… e nell’elenco dei prezzi della casa d’aste (vol.51) ne erano nominate che ancora non sono entrate in scena; specialmente quella dei “visoni”, che ho sempre trovato molto curiosa (mi sembrerebbe strano che Oda butti lì qualcosa di così particolare senza poi svilupparlo!).
Zorocatilina ha detto:
Il fatto che Oda abbia usato quel termine Seibutsu credo possa orientare in effetti per l’appartenenza di Kaido ad una delle razze non umane di One Piece.Il problema di un fan di One Piece è che appena risolto per così dire un problema,inizia subito ad arrovellarsi su qualcos’altro. 😀
Nel caso in questione,sappiamo che già Barbabianca era stato definito l’uomo più forte del mondo.Quindi la definizione di Kaido come va considerata,come comprensiva anche di quella di Barbabianca?E quindi un Kaido più forte di Barbabianca?Oppure Kaido è subentrato a Barbabianca dopo la sua morte,ma non essendo umano non poteva fregiarsi dello stesso titolo?Da quello che ho letto in giro mi pare non si possa capire niente di più su questo aspetto,perchè in giapponese mi pare che la seconda parte della definizione,quel “più forte del mondo” sia uguale per tutti e due i titoli,cambiando solo la prima parte.Quello che mi frullava in testa è che Oda possa volere introdurre varie categorie,per cui Barbabianca più forte degli uomini,Big Mom più forte donna del mondo,Kaido più forte dei non umani,etc.
Dalla tua conoscenza della cultura giapponese potresti dire se questa cosa potrebbe avere un senso?
P.s.mi sembra di aver capito che tu preferisca rendere i termini in italiano invece che lasciare una loro versione inglese:per esempio hai usato “agenti di cambio” in luogo di “brokers” e qualcosa tipo “pirati terribili”(non ricordo precisamente l’espressione ma parliamo sempre del volume 68 mi pare)in luogo di “worst generation” per definire le Supernove,ma non pensi che in quel caso i termini in inglese avrebbero reso di più,magari con una nota esplicativa a margine?
Yupa ha detto:
In effetti sembra esserci una contraddizione tra il titolo di Kaido e quello di Barbabianca, e per ora non è chiaro come debba intendersi una soluzione. Magari poi si tratta di una contraddizione effettiva: non è detto che Oda non possa farne!
Comunque, sì, “più forte del Mondo” in originale è detto quasi allo stesso modo per entrambi i personaggi.
Su Big Mom… non saprei che dire. Piuttosto che lanciarsi in troppi voli di fantasia io preferisco attenermi strettamente a quanto è stato svelato sino a ora.
Anche per questo non credo serva molto pensare a eventuali agganci alla “cultura giapponese”, che in questo caso non mi sembra comunque di vedere.
Sui termini inglesi… vedo che è una questione che torna e ritorna con molti lettori.
La mia linea di condotta è questa: i termini inglesi vanno lasciati in inglese unicamente quando sono tali anche per il lettore giapponese, cioè anche quando il lettore giapponese li percepisce come termini stranieri.
Ad esempio nomi come “Smoker” o “Thousand Sunny” (i primi che mi vengono in mente) sono da lasciare in inglese.
Ma se un termine di derivazione inglese fa parte ormai del giapponese, allora va tradotto in italiano. Un esempio tipico è “master”, che in giapponese suona masutā (マスター) e che di solito è da tradurre come “padrone”.
Invece il termine “worst generation” in originale non viene detto in inglese! In originale è in perfetto giapponese.
Mi pare di aver capito che purtroppo parecchio (forse tutto?) il materiale e le informazioni su ONE PIECE circolanti in anticipo in siti e forum italiani arrivano tramite siti e forum inglesi, e per questo molti utenti italiani ritengono che il linguaggio originale di ONE PIECE contenga più inglese di quanto invece non sia.
Zorocatilina ha detto:
Chiaro ed esaustivo come sempre!:D
In effetti noi fan forse ci abituiamo troppo a certi termini,che vediamo come originali e propri del fumetto,ma come dici giustamente il manga è in giapponese e non in inglese.:D
Boh! ha detto:
Ciao Yupa! Post interessante come sempre! Comunque anche io ti consiglio di tenerti aggiornato, per quanto possibile, con gli spoiler in tempo reale… si è un consiglio banale e ci eri già arrivato, ma sicuramente potrai avere qualche indicazione in più sul fantomatico “Jakku”!
Per quanto riguarda il volume uscito ad inizio mese, come detto anche da Zerocatilina, secondo me “broker” forse era più appropriato di “agenti di cambio”, nel senso che credo che ormai la parola sia entrata anche nel linguaggio italiano e dia un’idea più immediata di cosa faccia Joker. Non so il termine originale, conosco il termine inglese perchè leggo le scan in inglese (ed in generale sono d’accordo con quello che dicevi prima… worst generation sarebbe stato una forzatura secondo me!), e nonostante mi piaccia poco introdurre termini stranieri quando ci sono gli equivalenti italiani, qui un’eccezione poteva esserci per i motivi che ti ho scritto!
Yupa ha detto:
Se non ho capito male stai dicendo che si poteva usare “broker” a prescindere dal termine originale, perché comunque è ormai proprio dell’italiano.
Fatto così il ragionamento può funzionare, e in effetti forse sono io che provo un po’ troppa resistenza per i forestierismi.
Che poi, tanto per precisare, questa resistenza ce l’ho solo in traduzione… altrimenti non faccio certo parte di quella schiera che paventa presunti imbarbarimenti dell’italiano da proteggere nella sua purezza sbroc sbroc sbroc.
Però su “broker”… conservo ancora qualche dubbio! O almeno, lo conservo in questo caso specifico.
Se non sbaglio in Italia il termine è usato quasi unicamente in àmbito borsistico con una connotazione fortemente contemporanea… quindi non so quanto sarebbe stato adatto al Mondo di ONE PIECE. Se invece in ONE PIECE fosse comparsa una vera e propria borsa d’affari, allora in traduzione il termine “broker” sarebbe stato adatto, se non addirittura obbligato.
Boh! ha detto:
haha figurati che io faccio parte proprio di quella schiera! O meglio in generale (anche nei discorsi), se c’è il termine in italiano a me piace usare quello e non usarne uno straniero perché fa “più figo”!
Nel particolare su broker in teoria hai ragione ed è anche l’unica mia riserva… certo anche agente di cambio è un termine abbastanza specifico, anche se magari può essere usato in più ambiti… devi solo sperare che Oda non tiri fuori una Wall Street nel Nuovo Mondo! 😀
dellimellow ha detto:
Ciao Yupa, vorrei farti una proposta in privato per un’intervista, dove posso contattarti? Se vuoi contattarmi tu ho una pagina facebook pubblica “dellimellow” dove puoi inviarmi messaggi privati,
Yupa ha detto:
Se per te non è un problema, ti contatterei io all’indirizzo di posta elettronica che hai usato per lasciare questo commento.
In ogni caso lo farei appena ho un po’ di tempo & calma: difficile in questi giorni, più probabilmente nel fine settimana (sabato o domenica).
dellimellow ha detto:
perfetto
Luca_Verbatim ha detto:
Ciao Yupa,
mi piacerebbe anche a me intervistarti, te lo avevo proposto tempo fa, e mi dicesti che non avevi idea quando.
Beh te la ripropongo, se ti va, io gestisco un canale youtube con tema principale One Piece, e apprezzo tantissimo il tuo lavoro, che con il 70 ha toccato livelli mai visti.
se hai voglia di partecipare ad un live, benissimo, altrimenti anche una intervista normale andrà bene.
Luca Verbatim – http://www.youtube.com/user/lucaverbatim
Yupa ha detto:
Per certi versi la proposta mi onora ma, per motivi su cui preferisco non soffermarmi, preferisco non comparire nella Rete né tramite video né tramite audio… Spero la risposta non sembri troppo antipatica.
Luca_Verbatim ha detto:
capisco, nemmeno un intervista scritta per un blog?
ci sono diverse domande che vorremmo farti 🙂
Yupa ha detto:
No, per iscritto non c’è alcun problema.
Eventualmente, se mi dài il nulla osta, posso contattarti io all’indirizzo di posta elettronica che hai usato per lasciare questo commento.
Federico Moiapon ha detto:
Ciao.
Innanzitutto volevo complimentarmi con te per le ottime traduzioni che ci proponi a ogni volume.
Volevo porti una domanda su un piccolo dettaglio che ho notato nell’ultimo numero uscito.
Nella versione giapponese la ciurma di Doflamingo é chiamata Donquixote Family, quindi utilizzando il termine inglese al posto del giapponese kazoku. Come mai hai voluto tradurre il termine family in clan, nonostante in originale sia stato usato il termine inglese? Io seguo settimanalmente i capitoli che escono in giappone e in uno futuro Oda stesso trascrive in romaji il nome della ciurma proprio come Donquixote Family. Volevo capire da cosa deriva questa tua decisione. Da studente di giapponese sempre alla prese con traduzioni e adattamenti condivido appieno la tua teoria di traduzione, secondo la quale si traduce e si adatta alla propria lingua tutto il traducibile.
Grazie della risposta:)
Yupa ha detto:
Noto che sono sempre i termini “inglesi” quelli che suscitano delle domande…
Provo a spiegare il ragionamento che ho fatto, sperando di riuscire a farlo in breve (e sperando che sembri sensato!).
Se noti ho scritto “inglesi” tra virgolette e non a caso.
Bisogna considerare che stiamo parlando di termini introdotti nel giapponese, che molto spesso sono ormai diventati giapponesi a tutti gli effetti, e che spesso i forestierismi vanno ad assumere significati diversi da quello d’origine (pensa ad es. a come in italiano viene usato “feeling”).
In questo caso Oda, a parer mio, non usa un “termine inglese”, ma un forestierismo, cioè un termine considerabile proprio del giapponese, per quanto di origine estera. Non è “family”, ma famirī (ファミリー).
Quindi è lecito tradurlo in italiano.
Resta da vedere come tradurlo. Ora, tra i significati di “family” per come è usato in giapponese, c’è anche quello di “famiglia mafiosa”; la ciurma di Do Flamingo è fortemente connotata come organizzazione criminale, quindi credo che il senso giusto sia proprio questo.
Usare direttamente “famiglia” sarebbe stato fuori luogo: oltre che esteticamente discutibile, sarebbe stato fuorviante, perché in italiano “famiglia” ha un campo semantico estremamente ampio ed è un termine molto generico e usato spesso, mentre il giapponese “family” è un termine particolare, con un campo semantico ristretto, e usato di rado.
Quindi ho proposto all’editore “clan”, che è anche in italiano un termine particolare, che richiama sia i legami di parentela ma anche il concetto di “gruppo allargato”, ma soprattutto che è comunemente usato anche per indicare le organizzazioni criminali di stampo mafioso.
Yupa ha detto:
Avevo dimenticato di aggiungere: nel 90% dei casi le trascrizioni in caratteri latini fatte dai giapponesi non andrebbero prese in considerazione, o andrebbe comunque fatto con estrema prudenza.
Zorocatilina ha detto:
In realtà la traduzione che più ha generato reazioni(e forse era prevedibile)è stata quella del soprannome di Kaido quale “signore degli animali”,almeno in un certo ambiente di chi segue i capitoli setimanali. Credo che l’accoglienza non positiva dipenda dall’abitudine che alcuni avevano ormai fatto al titolo di “re delle cento bestie”. Quindi si tratta di una questione di gusti personali,perché come ho avuto modo di dire nel difendere la tua scelta,non credo si possa entrare nel merito del tuo lavoro,nel senso che non si può certo parlare di correttezza delle traduzioni come mi è purtroppo capitato di leggere. In realtà ero indeciso se riportarti questo “umore”,principalmente perchè hai già spiegato la tua scelta e perchè non so quanto possa interessarti. Personalmente all’inizio anche a me piaceva “cento bestie”,ma devo ammettere che il tuo “signore degli animali” potrebbe adattarsi un po’ a tutto quello che potrà rivelarsi essere Kaido,da un essere bestiale ad una sorta di “guardiano del circo”.
Yupa ha detto:
No, fai bene a riportarmi queste reazioni…
Mesi fa seguivo più da vicino i forum italiani su One Piece per sondare le opinioni dei lettori. Ora lo faccio molto di rado.
C’è da dire che in molti casi non è che esista una resa “giusta” dei termini, e anche a me possono restare molti dubbî su quelle che propongo all’editore, o su quelle che poi l’editore effettua; per altri fumetti, poi, ci possono essere gli stessi editori giapponesi a dare delle direttive, quindi capisci che la cosa si complica ulteriormente.
Stefano IlMala ha detto:
Ciao, sono un amico di Luca Verbatim e studio giapponese a Tokyo.
Posso chiederti una cosa?
LA domanda in questione è sui kobito.
Il fandom italiano si è spaccato tra nani, folletti, gnomi, puffi e compagnia cantante.
Tu che scelta hai fatto?
Ma soprattutto puoi dire qualcosa legato a questa razza?
Io sono convinto che il modo migliore di tradurli sia nani, nonostante l’immaginario europeo sui nani sia legato a Gimli, Gloin e compagnia BARBAnte, in quanto questi sono nani giapponesi.
Tu cosa dici a riguardo?
Yupa ha detto:
Ciao!
Innanzi tutto, riguardo ai nani in One Piece, io non ho fatto alcuna scelta.
Ho cominciato a tradurre il fumetto dal volume 62, quindi il termine “nano” l’ho ereditato così com’è da chi ha tradotto e adattato tutti i volumi precedenti.
Secondo me, però, “nano” resta la scelta migliore.
Il termine giapponese (kobito) è termine generico per indicare creature immaginarie di piccola statura. E il termine più generico italiano è, appunto, “nano”. Ed è termine generico usato in opposizione all’altrettanto generico “gigante”, altro termine che ricorre in One Piece.
Inoltre ci sono già attestazioni che favoriscono questa scelta. Ad es. i nani di Biancaneve, in giapponese, si chiamano “kobito”.
Il secondo candidato sarebbe “gnomo”, anche se in italiano gli gnomi sono già legati a un immaginario più definito (quelli col cappello rosso a punta ecc.).
Scarterei invece tutti i termini con una connotazione troppo precisa, come “folletti”, ecc. Tra l’altro l’italiano “folletti” secondo me è più vicino al giapponese “yōsei” (妖精) che non a kobito. “Puffi”, che indica un tipo estremamente specifico di creature, è del tutto improponibile.
Un’ultima cosa. non so se i nani di One Piece siano definibili come “nani giapponesi”. L’autore è giapponese, ma l’ambientazione di One Piece, pur mescolando elementi culturali varî (quindi anche giapponesi), resta un’ambientazione generica.
Stefano IlMala ha detto:
Ti ringrazio, era esattamente quello che pensavo anche io, ma visto che per ora sono solo uno studente volevo avere la certezza da parte di qualcuno che conoscesse il giapponese molto meglio di me!
grazie!
Kiavik ha detto:
Ciao Yupa, volevo discutere su questa “scelta” da te effettuata, anche perché è in corso da tempo un’amichevole diatriba sulla questione tra me e Stefano qui sopra. 🙂
Per farla breve io non ritengo “nani” il nome giusto per i kobito di One Piece, bensì “folletti”, per una serie di ragioni che ti vado subito ad esporre.
Correggimi se sbaglio, ma in giapponese la parola 小人 è utilizzata non solo, come tu dici, per indicare creature antropomorfe di piccola statura, ma anche creature antropomorfe in miniatura.
Sebbene quindi in giapponese esista questo termine “pigliatutto”, in italiano tra i due concetti c’è una bella differenza: i nani sono esclusivamente creature antropomorfe di bassa statura, non creature in miniatura come i kobito di one piece!
È una semplice questione di dimensioni e di conformazione fisica: la parola “nano”, non a caso, viene anche utilizzata per descrivere persone affette da nanismo. Per quanto armonico possa essere, dubito che sia mai esistito un nano dalle proporzioni accostabili a quelle di un lillipuziano 😀
Ritengo quindi che l’adattamento più giusto del termine in questo caso sia proprio “folletto”, che come puoi vedere qui ( http://it.wikipedia.org/wiki/Folletto ) non è affatto più specifico di nano. Infatti anche in questo caso il termine serve a descrivere tutta una serie di creature della tradizione di molteplici culturem tutte con delle caratteristiche in comune riscontrabili anche nei kobito di One Piece: l’essere alti non più di pochi centimetri e una certa affinità con la natura.
Leggendo l’articolo potrai trovare anche alcune caratteristiche più particolari che Oda ha proprio preso di peso, come l’abitare sotto le radici degli alberi e il rubare gli oggetti degli uomini.
Inoltre, a supporto della mia tesi, segnalo che il termine kobito è stato già tradotto come “folletto” in passato ( http://it.wikipedia.org/wiki/Belfy_e_Lillibit ) per indicare creature estremamente simili a quelle di One Piece.
Per questi motivi ritengo quindi che in questo caso specifico l’adattamento più corretto sia “folletto”. Che ne pensi? 🙂
Yupa ha detto:
Allora…
Bisogna partire da due precisazioni:
1. Non stiamo parlando di termini tecnici, dove le corrispondenze parola-oggetto sono molto precise. Chi bazzica un po’ i miti o il folclore, sa che i confini tra nani, gnomi, folletti, elfi, ecc. ecc. sono molto fumosi, in italiano come in altre lingue, e le diverse creature si confondono tra loro. A confondere unicamente le cose ci si mette la letteratura fantasy contemporanea. Per questo secondo me non si può dire che “nano” sia giusto e “folletto” sbagliato o viceversa. Però… continuo a ritenere che, in questo caso, “nano” sia la scelta migliore.
2. Quando si traduce, si traducono le parole prima che gli oggetti a cui si riferiscono. Esempio stupido: se Oda, in un guizzo di follia, avesse chiamato le stesse creature “elefanti” (in giapponese, ovviamente), in italiano sarebbero dovute essere “elefanti”. Questo per dire che ha importanza solo fino a un certo punto come li rappresenta Oda. Quel che conta è il termine.
E il termine kobito, almeno stando al mio dizionario enciclopedico monolingue, è generico per piccole creature del folclore, ed è l’antonimo di “gigante” (kyojin, 巨人).
E l’antonimo di “gigante”, in italiano, è “nano”. Si parla di “nani e giganti”, non di “folletti e giganti” o “gnomi e giganti”.
Quindi, nel momento in cui, nel Mondo di ONE PIECE, a fianco degli esseri umani, vengono nominati kyojin e kobito, a me sembra la cosa più logica renderli rispettivamente con “giganti” e “nani”.
Inoltre nel dizionario italiano-giapponese, per “folletto” trovo la traduzione yōsei (妖精), a volte usato anche per “fata”. Per “nano” invece mi dice kobito.
Idem il dizionario inglese-giapponese: “dwarf” è kobito, mentre “pixie” è yōsei.
Aggiungamo un’altra cosa.
[spoiler sul volume 71: evidenziare per leggere]
Gli abitanti di Dressrosa li chiamano invece yōsei, e lo fanno, giustamente, perché si tratta, dal loro punto di vista, di creature invisibili che rubacchiano oggetti. Qui, e solo qui, la traduzione corretta è “folletti”, ed è una fortuna che in precedenza kobito sia stato invece reso con “nani”, cosa che permette di differenziare i due termini.
[fine spoiler]
Due ultime cose.
1) Non è ancora chiaro se gli esserini che compaiono nel vol.71 siano gli unici “nani” del Mondo di ONE PIECE! Nulla esclude che più avanti ne compaiano altri, meno “folletteschi” di quelli visti finora, e che “nani” indichi appunto genericamente tutte le creature di statura ridotta.
2) Non prendiamo solo Tolkien e l’immaginario successivo come punto di riferimento, in cui di nani, elfi ecc. c’è una rappresentazione piuttosto materialistica. Nel mito nordico originario i Nani sono spiriti e vivono nel sottosuolo (come quelli di ONE PIECE!); e, manco a dirlo, spesso si confondono con gli elfi.
Anonimo ha detto:
Salve, vorrei dire anche la mia. Premetto che sono assolutamente un profano per quel che riguarda la traduzione giapponese, se volete però potete prendere questo mio commento come uno di un utente “medio” che è poi anche colui che legge il tuo/vostro operato! Ah, è da dire che non sono esperto nemmeno di creature fantastiche….
Per farla breve (ed andando “a senso”), la prima volta ch ho visto quelle creaturine nel manga sugli spoiler ho pensato a tutto fuorché a dei nani. Cioè… i nani nell’immaginario collettivo comune credo siano raffigurati come creature basse sì, ma non così minuscole. Non so, al massimo un metro di altezza… inoltre i nani credo uno se li immagini sicuramente corpulenti, tozzi, impacciati… credo nè più nè meno di un nano di Biancaneve (vabbè Cucciolo era un’eccezione :P) o quelli descritti da Tolkien.
Sempre andando secondo il “senso” avevo immaginato il termine gnomi come più adatto perchè comunque sono creature molto legate alla natura e sicuramente più basse e più agili dei nani. Però c’è da dire che quello che ha scritto e linkato Kiavik è decisamente interessante… e quindi ora la confusione regna sovrana nella mia testa! In ogni caso secondo me il nano è tutt’altra cosa.
Una domanda Yupa: quando scrivi “Ho cominciato a tradurre il fumetto dal volume 62, quindi il termine “nano” l’ho ereditato così com’è da chi ha tradotto e adattato tutti i volumi precedenti” a cosa ti riferisci in particolare? E’ già stato fatto qualche riferimento (o magari è già comparso… 70 volumi sono tanti da ricordare!) ai nani/gnomi/folletti/quelcheé?
Yupa ha detto:
I “nani” (o i “folletti” 😉 ) vengono nominati per la prima volta a Sabaody, quando si vede la lista degli articoli in vendita nella casa d’aste degli schiavisti.
Avviene nel volume 51.
King GLice ha detto:
Beh, ad essere pignoli li nomina Noland nel volume 31.
Boh! ha detto:
Scusate, l’anonimo di sopra ero io!
Lord Kun ha detto:
Salve Yupa,
alla fine giungo a scriverti anche io dopo tutti i colleghi di forum che ben conosco e hanno già partecipato qua sopra.
Ho appena finito di leggere il volume 71 di OP e questo era il post più recente relativo ad Op, quindi abbi pazienza se ti ci faccio tornare ancora.
Oltre agli obbligati e meritatissimi complimenti per la traduzione, che stavolta anche più di altre ho trovato davvero perfetta in tutto, volevo chiederti il perchè della scelta riguardante la traduzione di “Clan” sia riguardo ai DoFlamingo che ai Chinjao.
Se nel secondo caso si intende proprio del tutto una famiglia naturale composta dal nonno e i due nipoti di discendenza diretta, è notizia recente del capitolo 747…
(AVVISO SPOILER)
… che DoFlamingo ha perso la madre e ucciso il padre, arrivando a considerare i suoi luogotenenti e ufficiali come la sua Famiglia esattamente come fossero naturali.
Ovviamente comprendo che questa informazione non ti era ancora giunta, sono solo curioso riguardo alla scelta, vista la tua disponibilità a rispondere sempre su questo blog che noi del fandom italiano tanto apprezziamo.
E già che ci sono, perché i Tontatta quando usano qualsiasi parola con la “D”, hanno aggiunto dopo una “-H”?
Grazie in anticipo per il tempo dedicato a rispondere!
Yupa ha detto:
Salve.
Rispondo rapidamente sui due punti.
1. Per quanto riguarda il termine “clan” rispetto a Do Flamingo, la domanda mi era già stata posta, la trovi in un commento precedente seguìta da una mia spiegazione.
2. Per quanto riguarda la “dh” dei Tontatta, in originale i nanetti usano un “fine frase” (particelle che concludono le frasi: si usano in giapponese, ma non esistono in italiano) pronunciato in maniera particolare, su invenzione dell’autore, rispetto a quanto sarebbe corretto… l’uso del “dh” in italiano è un tentativo di rendere l’idea che ci sia appunto questa pronuncia particolare.
Anonimo ha detto:
volevo scriverti anche io a riguardo! 😀
a me viene da leggere in fiorentino !!! ahaha
Zorocatilina ha detto:
Chiedo scusa se uppo la discussione,ma volevo chiedere una cosa sul nome/soprannome Kaido. Da quando venne nominato per la prima volta questo personaggio,provai ad inserire il suo nome in un dizionario online giapponese e i risultati che ottenni rimandavano tutti al melo,inteso come pianta. Cioè il dizionario online mi traduceva カイドウ(se questi sono i caratteri) con varie varietà di melo,fra cui melo fiorito o melo selvatico. Attenzione inizio spoiler:
Durante la saga di Dressrosa appare un personaggio chiamato Meadows
メドウズ
Ora,nelle poche immagini comparse di questo Meadows,qualcuno ha voluto vederci una somiglianza con l’unica immagine di Kaido comparsa finora nel manga e che anche tu hai riportato nel tuo articolo. Una cosa curiosa è che meadows in inglese significa campi-prati-savane,che potrebbe in parte richiamare vari discorsi sulla natura animalesca di Kaido. La cosa che volevo chiederti riguarda questo: credo che i 2 nomi,Kaido-Meadows,abbiano questi ideogrammi in comune:
ドウ
Ma io non sono riuscito a tradurli ovviamente. Hanno un significato?
Naturalmente se tutto quello che ho scritto sono solo farneticazioni,cancfarneticazioni,cancellale pure e facciamo finta di niente. 🙂
Yupa ha detto:
Dunque…
Se non ho capito male, meadwos più precisamente sono i prati fioriti e umidi, non tanto le savane.
Detto questo, i caratteri “ドウ” non sono ‘ideogrammi’, ma caratteri fonetici (katakana), quelli che i giapponesi usano di solito per trascrivere i termini stranieri; tra cui appunto “Meadows”.
“ドウ” si legge “dō”, ma di per sé non ha alcun significato. Perché poi Oda abbia scritto con questi caratteri il nome di Kaido, be’, ora come ora lo sa solamente lui. ^ ^’
Infine, sì, è vero che “kaidō” indica un tipo di “melo”, ma può significare molte altre cose, visto che il giapponese è ricco di omofoni: e cosa significhi di preciso, be’, anche questo ora come ora è ben rinchiuso all’interno della testa di Oda. ^ ^’
Zorocatilina ha detto:
Ok,per il momento fermiamoci qui. Solo un piccolissimo ultimo spoiler legato a questo mio dubbio…
Un certo pg userà nella prossima saga uno “pseudonimo”,ricavato facendo un piccolo cambio sul suo nome vero… Vedremo fra qualche mese se anche Meadows è un nome che nasconde un gioco di parole. Per il momento posso solo ringraziarti. 🙂
P.s. te la sentiresti di consigliare qualche testo per un principiante che vuole accostarsi al giapponese?
Yupa ha detto:
Per i testi…
Ti risponderei molto volentieri, ma ormai sono passati anni da quando avevo iniziato io lo studio della lingua, e il materiale su cui ho studiato è, direi, sorpassato.
L’unico consiglio che posso darti è di accalappiare, se ti riesce, qualcuno che il giapponese lo sta studiando ora, e chiedere consiglio a lui.
Un’altra possibilità è trovare qualcuno che sappia il giapponese e chiedere se ti può dare un po’ di lezioni privatamente, anche solo per farti in’infarinatura.
Il Re ha detto:
Ciao Yupa,
ho appena terminato di leggere il volume 72 di One Piece e ti voglio rinnovare i miei complimenti per l’ottimo lavoro che fai.
Volevo farti alcune domande su alcune traduzioni che hai fatto su nomi e attacchi specifici di certi personaggi del Colosseo.
1) Hai tradotto (o ha riadattato chi di dovere) il termine Hasshoken, per intenderci la tecnica marziale della Gang del Paese dei Fiori, con Bachong Quan, che invece è la versione cinese degli stessi kanji, se non sbaglio. La scelta è stata fatta perché il Paese dei Fiori è un riferimento alla Cina o per altri motivi? È una scelta tua (o del riadattatore) o è una cosa che Oda ha segnalato in qualche modo?
2) Per l’attacco di Jean Ango, 妓配王 “Gihaiō”, hai tradotto “To-Di-Ban”. Il gioco di parole con “bandito” è geniale, ma letteralmente che dovrebbe significare?
Grazie mille per il tempo che mi dedicherai e continua così, che siamo tutti con te! 😀
Yupa ha detto:
Ciao!
Rispondo ai due quesiti.
1) Sì, è stata una mia scelta quella di tradurre l’arte marziale “alla cinese”. Il Paese dei Fiori, come dimostra anche il nome di Chinjao, è una chiara allusione alla Cina.
2)
L’attacco di Jean Ango anche in originale è una lettura al contrario delle sillabe di “bandito” (“Ohaigi” che diventa “Gihaiō”), ed è al contrario visto che con questa mossa ‘restituisce’ (lanciandole) le armi che ha rubato. I kanji di 妓配王 sono messi a caso e come insieme non significano nulla (singolarmente significano “geisha”, “distribuzione” e “re”).
Il Re ha detto:
Grande, grazie! 😀
Al prossimo volume ^^